
Con il Decreto Rilancio arriva il Bonus Condizionatori 2020. Un Superbonus, in realtà, visto che si tratta di uno sconto o cessione del credito del 110%.
Per ridare fiato all’economia italiana fortemente in crisi a seguito dell’emergenza Covid-19, il governo ha voluto sostenere il settore edile introducendo L’Ecobonus e il Sismabonus.
Torna lo sconto immediato in fattura anche per interventi agevolati col bonus ristrutturazione e bonus facciate.
A chi spetta? Come funziona?
In questa guida, scoprirai tutto quello che c’è da sapere su questa ulteriore agevolazione introdotta dall’art. 121 del Decreto Rilancio.
Bonus Condizionatori 2020: a chi spetta
Il Bonus Condizionatori 2020 al 110% è uno sconto o credito d’imposta concesso ai privati che provvederanno quest’anno a realizzare lavori relativi a condizionatori, caldaie e sistemi di riscaldamento.
Per la piena operatività del bonus, bisognerà attendere le disposizioni attuative da parte dell’Agenzia delle Entrate e le modalità attuative tramite decreto del Ministro dello Sviluppo Economico.
Il decreto parla di “spese sostenute dall’1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021“. In sostanza, è possibile da subito iniziare i lavori perché la data indicativa per la fruizione delle detrazioni fiscali è quella effettiva per i pagamenti, non dell’inizio dei lavori.
Bonus Condizionatori 2020: dettagli sulla sostituzione degli impianti
Per le spese sostenute su condizionatori, caldaie ed altri sistemi di riscaldamento, ogni contribuente potrà usufruire dell’Ecobonus in due modalità:
- cessione del credito;
- sconto immediato (solo presso i rivenditore che aderiranno)
Il Decreto Rilancio ha introdotto una sezione esclusiva che riguarda gli impianti di climatizzazione.
Il Bonus Condizionatori 2020 spunta fuori in tempi di emergenza Coronavirus stravolgendo la precedente decisione prevista dal decreto Crescita che era stata praticamente cancellata dalla legge di Bilancio in quanto ledeva i piccoli commercianti.
Ora tutto cambia: l’Ecobonus 2020 ed il Sismabonus 2020 hanno reintrodotto la possibilità di uno sconto immediato al 110%.
L’effetto immediato riguarda soltanto i lavori eseguiti nei condomini e nelle unità immobiliari indipendenti, ovvero nel contesto di un intervento più vasto su interi edifici.
Il tetto massimo di spesa è di 30.000 euro.
Bonus sì, ma a patto che…
Tra i lavori e gli interventi previsti nel decreto, rientrano anche la sostituzione di impianti di climatizzazione, che potranno essere rimpiazzati da impianti centralizzati per raffreddamento/riscaldamento o per fornire acqua calda sanitaria.
Per usufruire del bonus i nuovi impianti dovranno avere requisiti specifici:
- efficienza energetica di classe A;
- a pompa di calore;
- ibridi o geotermici;
- abbinati a sistemi fotovoltaici.
Nel decreto, si specifica che è necessario il miglioramento di 2 classi energetiche dell’edificio o, nel caso rientri già nelle prime due classi, il raggiungimento della classe energetica più alta da dimostrare tramite APE (attestato di prestazione energetica), leggi la nostra guida su come leggere l’etichetta energetica dei condizionatori.
Ecobonus 2020: come funziona?
Per i nuovi superbonus, si applica il criterio di cassa anche per lavori iniziati prima della pubblicazione del decreto. Lo stesso vale per i costi relativi a materiali, progettazione e impresa di costruzione.
Chi sceglie di usufruire del bonus per condizionatori o altri impianti di riscaldamento e climatizzazione potrà scegliere lo sconto in fattura da parte il fornitore (se il fornitore aderisce all’iniziativa)..
In seguito, il fornitore avrà la possibilità di recuperare lo sconto in forma di credito d’imposta cedibile ad altri soggetti (banche, istituti finanziari).
I vantaggi del Bonus Condizionatori 2020
L’Ecobonus al 110% presenta diversi vantaggi:
- qualità della vita migliorata per molti cittadini;
- incremento dell’efficienza energetica con effetti positivi sulle bollette, quindi risparmio assicurato;
- aumento dell’attività per le piccole imprese;
- possibilità per le grandi imprese di acquistare il credito d’imposta delle ditte che svolgono il lavoro con conseguente diminuzione della disoccupazione e riduzione delle tasse;
- maggiore ecosostenibilità e messa in sicurezza del territorio.
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